Se desideriamo veramente comprendere il Diaconato, dobbiamo ricollocarlo dentro il quadro complessivo del Concilio Vaticano II, che ha voluto restaurare questo ministero nella Chiesa Cattolica. I documenti vaticani del 1998 inseriscono saldamente il diacono nello spirito della Gaudium et Spes, asserendo che egli “dovrebbe comunicare con le culture contemporanee e con le aspirazioni ed i problemi del suo tempo’ In tale contesto, infatti, egli è chiamato ad essere segno vivente di Cristo Servo e ad assumere la responsabilità della Chiesa di leggere i segni dei tempi ed interpretarli alla luce del Vangelo” .
(Congregazione per il Clero, Direttorio, n. 43)
Referente per la formazione don Ferruccio Furlan
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