Talk-Show su LA7

Le signore del talk-show

 

Sulla redazione pende la minaccia di licenziamenti, nonostante ciò, La7 nel panorama della tv generalista ha il merito di coltivare un’identità conquistata soprattutto in ambito giornalistico. In particolare, tra i programmi di approfondimento, Otto e mezzo (lunedì-venerdì ore 20.30) si segnala per la nuova conduzione dell’ex parlamentare europea Lilli Gruber e di Federico Guiglia, notista politico del Giornale; Exit (mercoledì ore 21.10) per la grinta della giovane conduttrice Ilaria D’Amico e il peso determinante assegnato all’inchiesta.

Riguardo ad Otto e mezzo non sarebbe sbagliato osservare che, cambiata la conduzione, è cambiato anche il programma, pur nella continuità sotto il profilo formale. Gli affezionati al prototipo rimpiangeranno di Giuliano Ferrara gli apporti saggistico-culturali e la memoria storica rivissuta con passione critica, mentre chi predilige una visione del mondo più selettiva e basata sulla notizia, apprezzerà la sobrietà della Gruber, che, messa da parte l’aggressività di un tempo, signoreggia il talk show con la professionalità acquisita nei venticinque anni in Rai e con inconsueta pacatezza. La doppia conduzione che rispecchia due posizioni politiche contrapposte, introdotta da Ferrara come elemento di rottura rispetto al genere, ancora una volta è sopraffatta dalla personalità dominante, per quanto si celebri il lavoro di squadra e Guiglia si mostri in grado di far valere la propria autonomia di giudizio. Se il dibattito non è sempre vivace, è apprezzabile il risalto dato alle diverse posizioni e proposte degli ospiti, soprattutto in materia di crisi economica e finanziaria mondiale e, per l’Italia, anche sul tema delle riforme. Sono questi gli argomenti che nel nostro universo mediatico sollevano attualmente roventi controversie circa il rischio di manipolazioni prodotte da una conduzione di parte dei talk show.

Un discreto pluralismo si riscontra in Exit che, nello spazio di due ore, assomma due talk show differenziati nell’argomento e negli ospiti, anzi il primo si sfoglia come i capitoli di un libro con titoli di richiamo in video. Superata la carica aggressiva e ansiogena della stagione del debutto, Ilaria D’Amico domina una materia multiforme, organizzata sulla base del principio giornalistico che le inchieste si fanno su ciò che non va. Ne può derivare una visione negativa totalizzante – nella percezione del pubblico – di settori rilevanti (es. sanità, lavoro), specie per effetto delle schede d’inchiesta, costruite con filmati e interviste di forte impatto emotivo, che accendono poi il dibattito in studio. In questo senso Exit fornisce allo spettatore informazioni utili al controllo sociale, ma l’intenzione polemica provoca il ricorso a strumenti interpretativi non sempre rigorosi.

Il talk show di attualità politica, pur con difetti e usura, può mediare il rapporto fra personaggi pubblici e popolo favorendo la partecipazione, a meno che non prenda a modello la fiction e il palcoscenico.