Replicanti e fuori orario
Questa settimana parliamo di telefilm, un genere un po’ bistrattato negli ultimi tempi grazie a reiterati e inspiegati sovvertimenti del palinsesto che hanno fatto arrabbiare gli spettatori già sufficientemente motivati contro la tv per la qualità dell’offerta.
Certo, se vogliamo consolarci, possiamo dire che non è un male solo italiano; anche oltre oceano i produttori si lamentano della soppressione delle serie in tv a causa degli scarsi ascolti. Ma la disinvoltura ‘ chiamiamola così ‘ della programmazione, contribuisce all’insuccesso del prodotto. Basta vedere cosa sta succedendo con Dr. House, e parliamo di un telefilm che parte da un successo di pubblico altissimo’
In questa situazione sopraggiunge l’estate e con l’estate arrivano le repliche. Ad esempio è ricomparso Friends, che è già su satelllite; è anche su digitale terrestre – e sono due situazioni in cui i programmi vengono proposti anche più volte al giorno. In chiaro, è arrivato in replica su Raidue, dalla sesta serie, mentre su Italia1 è arrivata la prima. Difficile non incapparci, difficile anche orientarsi, ma fissandosi su un canale’.
È vero che nei mesi estivi si sta meno davanti alla televisione, però qualcosa di nuovo lo spettatore che è stato tenuto a stecchetto lungo tutto l’anno, magari l’aspetterebbe: una sera alla settimana potrebbe esserci l’appuntamento con’ Invece l’appuntamento c’è, ma non alla sera.
Perché i fenomeni dell’estate in televisione sono due. Uno è quello delle repliche, l’altro è la sperimentazione delle serie in “prima tv”. Arrivano le novità, ma arrivano in orari strani.
Un esempio è il telefilm Men in Trees – Segnali d’amore (nella foto), iniziato questa settimana su Canale 5. Telefilm mai arrivato in Italia, a target femminile, che viene proposto alle 17.50: un orario quasi lavorativo, scomodo per il pubblico che dovrebbe affezionarsi alla serie, costituito da donne giovani, e non da ragazzine. È chiaro che se la rete si affida agli ascolti estivi per decidere la programmazione autunnale, questo telfilm rischiamo di non vederlo.
In realtà qualcuno, in Italia, lo ha già visto, perché è passato sul digitale terrestre.
Anche questo fa parte dell’evoluzione del mercato televisivo. Prima le serie venivano lanciate su satellite e poi arrivavano in chiaro. Adesso c’è questo passaggio ulteriore, la piattaforma televisiva su cui Mediaset ha deciso di investire puntando proprio sulle serie televisive e sul pubblico di “fan”, e facendo leva sull’assenza di pubblicità.. Sul digitale arriverà, ad esempio, una nuova versione della Donna bionica che bilancia l’insuccesso avuto negli Stati Uniti con il richiamo per il pubblico di cultori della serie originale, anni ’70.
Quanto a Men in trees, siamo dalle parti di Sex and the city dal momento che l’ideatrice è la stessa e qui gioca sulla variante del modello femminile sperimentato con successo: prendete una newyorchese esperta in problemi sentimentali e rapporti tra uomo e donna, che abbia scritto libri sull’argomento, anzi bestsellers; tiratela fuori dal suo contesto culturale, facendola piombare dalla metropoli ipermoderna nel villaggio più remoto dell’Alaska, dove i problemi di cuore e soprattutto di sesso sono gli stessi, ma il rapporto uomo-donna è di 10 a 1. Funzionerà la ricetta “Sex and the wild”?