Cinema brasiliano

Estate brasiliana

 

Era un po’ di tempo che dal cinema sudamericano non arrivava niente. L’uscita nella stessa settimana di due film brasiliani è dunque un evento di cui parlare, anche se questi film non sono ancora nelle nostre sale.

Il Sudamerica è un Paese con una grande tradizione cinematografica. Del Brasile ricordiamo, negli anni Sessanta, un fenomeno paragonabile a quello che è stata la “Nouvelle Vague” in Francia: il “Cinema Novo Brasiliano”, apportatore di istanze rivoluzionarie nella forma e nei contenuti. Poi, negli anni Settanta, se n’è parlato molto meno; a partire dagli anni Ottanta qualcosa è tornato a farsi vedere sui nostri schermi, e ora sono arrivati Tropa de elite – Gli squadroni della morte di José Padilha e L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza di Cao Hamburger.

Il primo ha vinto il Festival di Berlino ed è un film forte che richiama un altro film brasiliano, Cidade de Deus di Fernando Meirelles (2002), una sorta di Tarantino ambientato nelle favelas che fece discutere per la crudezza e che però aveva al suo attivo una forte idea di cinema. Anche la Tropa de elite citata nel titolo agisce nelle favelas brasiliane, è un corpo di polizia scelto che dà la caccia ai trafficanti che spadroneggiano nei quartieri poveri. Il film sposa il punto di vista di questa squadra di polizia incorruttibile, che sostiene in modo magari cinico ma realista, che in guerra bisogna combattere dalla parte giusta; e loro combattono, senza mezze misure. Un po’ come il Serpico di Al Pacino, che combatteva nella New York corrotta, spostato in un quartiere come quello descritto nel film Gomorra. La favela, infatti, presenta lo stesso tipo di logica che vediamo nel film di Garrone.

Tropa de elite che in Brasile ha costituito un caso nazionale, per il successo ottenuto, è un film per adulti che coinvolge e provoca lo spettatore su un tema come quello della malavita organizzata, con una risposta forte da parte dello Stato e della Giustizia; quello che potremmo immaginare da noi se esistesse una squadra di polizia capace in andare a stanare i capi-mafia nel loro habitat.

Il secondo film – L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza di Cao Hamburger ‘ è, invece, un film bellissimo, da consigliare a tutte le famiglie, che racconta una storia estremamente delicata, la formazione di un ragazzino nel 1970, mentre i suoi genitori non sono in vacanza, come gli hanno detto, ma sono scappati, perché oppositori del regime militare.

Il ragazzo si ritrova così a conoscere la comunità ebraica di provenienza della sua famiglia, soprattutto del nonno, e ad essere quasi adottato per alcuni mesi; i mesi estivi in cui si svolgono le partite dei mondiali. La sua passione per il calcio si mescola con la crescita, si mescola con la consapevolezza di quello che sta succedendo, e che fino allora, per lui, era invisibile, cioè la repressione dell’opposizione politica.

Un film assolutamente delizioso: scritto benissimo, raccontato benissimo, interpretato benissimo.